Il processo di progressiva convergenza tra i settori dell'emittenza televisiva, delle telecomunicazioni e dell'informatica trova la sua premessa in alcune importanti innovazioni tecnologiche quali le nuove generazioni di componenti elettroniche, l'introduzione della tecnologia digitale, lo sviluppo di nuovi mezzi trasmissivi (fibre ottiche, satellite ecc.) e la creazione di media digitali tecnologicamente avanzati (cd-rom, Internet, audiolibri etc.).
Queste innovazioni portano a un cambiamento totale del sistema di accesso e di diffusione delle informazioni; si tratta di una vera e propria rivoluzione industriale, capace di ampliare le possibilità dell'intelligenza umana e di modificare profondamente il modo di lavorare e di vivere. Se l'invenzione della stampa alla fine del Quattrocento segna il vero inizio dell'era moderna, l'introduzione dei nuovi media digitali è stata salutata come l'inizio di una nuova era, quella digitale per l'appunto.
Quando si ha a che fare con la Rete, succede che le novità del giorno prima sembrano ammuffite a pochi mesi di distanza. Non è ancora il caso del linguaggio Html, materia prima indispensabile della totalità del Web, ma è certo che gli emuli che stanno venendo fuori fanno guardare alla tradizionale programmazione ipertestuale come a un vecchio amico, simpatico ma limitato.
Adesso bisogna fare i conti con il più funzionale Vrml (Virtual Reality Modeling Language), inventato dal giovanissimo Mark Pesce assieme a un gruppo di ricercatori americani per costruire in Rete spazi tridimensionali.
La rivoluzione nella rivoluzione però sembra, alla maggior parte degli osservatori, costituita dal nuovi e dirompenti linguaggi di programmazione: ASP, XML, Java e Activex, che consentono di utilizzare, con relativa facilità la rete come serbatoio di programmi e applicazioni, da usare nel momento in cui sono necessari e da far ripiombare successivamente nel buio cyberspazio.