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Storia del gruppo
Era una lontana notte dell’anno 2000.
A Cosenza pioveva.
Quando un fulmine illuminò il cielo, tre loschi figuri in un pub decisero di rendere felici tutti gli amanti dell’Heavy Metal e soprattutto le belle donne: i Metal Detektor erano appena nati!!
Yuri Bernardini, J.P. Hell e Magnitudo Maxima stendevano dunque le basi sulle quali sarebbe sorta una delle più potenti macchine di distruzione musicali che mente umana abbia mai concepito e dimostrare così che il metallo pesante non è mai morto.
Pagato il salato conto delle birre, organizzarono la prima selezione alla ricerca della sezione ritmica: scelsero Adolfo Di Mizio per il basso e Mario Crea per la batteria.
Ben presto nacquero i primi due pezzi: “Shadow Lord” e la celeberrima “Motorcycle Beast”.
I tempi non erano ancora maturi: si assiste ai primi cambi di line-up.
Franco Rizzuti sostituisce il buon Adolfo al quattro corde e, dopo qualche strana vicissitudine e una serie di batteristi “fantasma”, Walter Ventura prende il suo posto dietro la batteria.
Ancora un cambio di bassista a favore di Marcus Blackfinger.
La formazione rimarrà stabile fino all’incisione del primo lavoro “Detecting Metal”, demo auto prodotto nell’estate 2002.
Il momento era propizio per incidere le nuove songs “Stay Rude”, “Detecting Metal”, Motor-oil Thunder” e “Men of Steel”.
Un altro tragico addio (ma non è morto!!!!): Magnitudo Maxima prende la sua strada verso altre mete musicali portando avanti il discorso già avviato con i “Valgrind”, a cui i Metal Detektor devono tanto.
Nessuno immaginava che colui il quale ha soltanto fischiettato sul demo, avrebbe rilevato il suo incarico: Maurizio “Glory Ride” Manna imbraccia la sei corde.
Qualche devastante esibizione live nei nostri locali fa in modo di dimostrare che siamo nel 2003 e l’Heavy Metal è ANCORA VIVO!!! TIE’!!
E la storia continua, fino a quando il 6 maggio 2003, una importante emittente radiofonica cosentina, decide, a suo rischio e pericolo, di intervistare i cinque tipacci…..
METAL DETEKTOR 2003
J. P. Hell – Vocals
Yuri Bernardini – Guitar
Maurizio “Glory Ride” Manna – Guitar
Marco "Marcus Blackfinger" Celebre – Bass
Walter Ventura – Drums
I temi trattati sono all’insegna del puro disimpegno; moto, donne-oggetto ed esplosioni varie abbondano nelle liriche della band.
Il loro pezzo più famoso descrive le gesta di un mostro meccanico che assomiglia a una moto che distrugge qualunque cosa si trovi davanti ai suoi artigli d’acciaio. Ma la poesia viene raggiunta quando si parla dell’amore che il biker prova per il proprio mezzo, che viene sensualmente descritto nel momento in cui il suo motore romba.
Non so se si è capito, ma a noi ci piacciono le motociclette!!!
Per quanto riguarda gli altri argomenti, compaiono testi autocelebranti la potenza musicale e sessuale della band partendo, dal presupposto che in questo universo non c’è cosa più bella per una donna che condividere qualche brivido con noi!
Non so se si è capito: le moto sono belle, ma è meglio la FIGA!!!
Musicalmente parlando, il genere che i Metal Detektor suonano, può essere accostato alle suggestioni artistiche della NWOBHM, il che pone la band indietro nel tempo di almeno 15 anni, completamente al di fuori di quelle che sono le odierne influenze musicali e mode.
Un consiglio a tutti: venite a vederci dal vivo invece di leggere queste cazzate!!!
Vorremmo ringraziare Biff Byford e i Saxon (sarebbe bello!!) per l’inestimabile supporto. See You On The Road!!!
And the story goes on…… e quindi questo!!
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