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Le magiche vibrazioni dei Phish

    FThe story of the ghost" ribadisce l'essenza di libertà priva di condizionamenti della band, capace di mescolare generi e stili assemblati assieme dalla grande resa melodica e sonora.
È un albun quasi live-in-studio, basato su libere "jam" semi-improvvisate, tese a rivelare lo spirito anticonformista e genialoide della band.
Formatosi nei primi anni '80 il gruppo americano è riuscito a diventare, nel giro di pochi anni, una delle più grandi e conosciute live band degli States, rivelandosi grandi strumentisti ed ecclettici performer.
Partiti nel 1990 con "Lawn boy" il loro primo lavoro a 33 giri, che rifletteva una spiccata attitudine verso il mondo del rock in convivenze sonoristiche folk, country, psichedelia e doowop si ritrovano in altri lavori con canoni decisamente rock: "Hoist" ('94) e "A live one" ('95).
Avvicinati ai Grateful Dead come possibili successori i Phish sono riconducibili a diverse scuole rock, dal free-form di Frank Zappa alla musica da camera della Penguin Cafè Orchestra.