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Biografie: ANTHONY B.

    E È attualmente considerato la personificazione vivente della coscienza africana nel mondo reggae. Come il suo eroe Peter Tosh, il più rivoluzionario dei Wailing Wailers, Anthony B. È un Pan Africanista senza compromessi, fedele alla tradizione di Marcus Mosiah Garvey, eroe nazionale giamaicano fondatore e leader di organizzazioni come Universal Negro Improvement Association e Afrikan Communities League.

Anthony B. (all'anagrafe Keith Blair), nasce 22 anni fa da una famiglia di braccianti di Clarks Town, nella regione di Trelawny. Debutta come deejay nella seconda metà degli anni '80 in un sound system locale. Nel '92 si trasferisce a Kingston spinto dalla spontanea creazione di liriche associate ai suoi pensieri e dalla consapevolezza di "essere stato scelto" per cantare amore e giustizia; ma in un periodo in cui la "slackness" (leggi "liriche esplicitamente incentrate sul sesso") dominava il mercato nessun produttore voleva sentire le sue rime consapevoli e affilate, finchè l'anno successivo incontra Richard "Bello" Bell, produttore rasta e fondatore della Star Trail (etichetta oramai affermata nel panorama reggae internazionale) che lo accoglie e lo porta al successo.

3 gli album pubblicati, Real Revolutionary, Universal Struggle e 2 Strong (quest'ultimo in collaborazione con Sizzla), e una quantità impressionante di singoli a testimonianza della profonda vena creativa dell'artista.
Tra questi ricordiamo "Fire pon Rome" ('95), brano che lo porta al successo internazionale, dove, su un ritmo Nyiabinghi, Anthony B. accusa e condanna al fuoco eterno Seaga (leader del Jamaican Labour Party) e altri politici eccellenti; la traccia, bandita dalle radio nazionali giamaicane diviene presto una hit in USA e UK. E anche "Nah vote again", che è stato uno degli elementi che hanno permesso alle elezioni del 18 dicembre '98 di essere le più pacifiche da quando il cancro insidioso della violenza armata si è insinuato a Kingston e dintorni ('67).