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L E   I N T E R V I S T E

Dopo l'intervista con i Pitura Freska, abbiamo parlato, anche, con il re del liscio Raul Casadei per cercare di capire come siano potute andare a braccetto due realtà musicali e culturali tanto diverse.

    Allora, cosa è successo? Ci parli di questo sorprendente gemellaggio di liscio-reggae frutto del vostro incontro con i Pitura Freska?
È una cosa molto simpatica! Io e Skardy ci siamo incontrati l'anno scorso per cantare assieme una Sigla del Giro d'Italia per Canale 5, e lui mi ha chiesto un autografo per la sua mamma Carla che "xe inamorada de Casadei!". Di qui abbiamo incominciato a simpatizzare e a incontrarci ancora, finché ci è venuta la voglia di fare qualcosa assieme. Io ho scritto una canzoncina e l'ho affidata ai Pitura che me l'hanno sconvolta facendola diventare "Come è bello far l'amore", che tra l'altro sta funzionando molto bene..

    Ascoltando il brano, mi è parso che alla fine la componente reagge-veneziana abbia prevalso rispetto a quella liscio-romagnola.
Si infatti! Ma mi fa piacere! Anche l'Orchestra Casadei, come i Pitura Freska, negli anni si è evoluta. Quello che una volta chiamavano liscio oggi è divenuta musica solare, ed è per ciò facile pensare alle spiaggie caraibiche, e quindi al reggae. Il brano, infatti, è già stato pubblicato in un disco dal titolo "Balamondo", che sta vendendo molto bene. Nel disco, oltre "Come è bello far l'amore" con i Pitura Freska, c'è un brano dal titolo "Traballero" che ho fatto in collaborazione col grandissimo Tito Puente. Inoltre, sempre in quel disco, l'Orchestra Casadei reinterpreta tutti i più famosi balli di gruppo degli ultimi dieci anni. Tra l'altro, per festeggiare e settant'anni dell'Orchestra Casadei, ha presentato a Riccione in agosto una nuovissima manifestazione proprio dal titolo "Balamondo". Tra gli ospiti sul palco abbiamo avuto artisti quali Gloria Gaynor, B.B. King, Les Tamburos Du Bronx, i Mau Mau, i Ridillo e, ovviamente i Pitura Freska.

    Come si svolgono i concerti che fate assieme ai Pitura Freska?
Per adesso il nostro spettacolo si divide in una parte per l'Orchestra Casadei, una parte per i Pitura Freska, e una parte assieme; purtroppo i rispettivi impegni non ci permettono di mettere in piedi un intero spettacolo assieme.

    E per quanto riguarda i temi da trattare, come vi siete accordati? È noto che i Pitura Freska parlano in maniera abbastanza esplicita di sesso e marijuana, cosa che non mi pare di ritrovare nella tradizione del liscio e dell'Orchestra Casadei?
Il video di "Come è bello far l'amore" è esplicativo in tal senso. Inizia con l'Orchestra Casadei che entra in un sexy shop, cosa che in realtà non facciamo mai, e qui vi si trovano i Pitura Freska che invece ci vivono. Ci conosciamo e iniziamo a suonare assieme e finiamo tutti in un lettone a otto piazze dove iniziamo a fumare. Io fumo la pipa, come al solito, loro invece fumano qualcosa di strano che non riesco a capire... ma so solo che fa una certa puzza. Cerco allora di insegnare a fumare la pipa a Skardy, e quando usciamo dal sexy shop l'insegna è diventata "farmacia". Questo vuol dire che i Pitura Freska attraverso la tradizione cercano di purificarsi.

    Sono i Pitura Freska che si purificano, allora, non è la tradizione che diventa spuria.
No, la tradizione si conserva, è inattaccabile. E poi i Pitura Freska giocano, scherzano, fanno delle cosette, ma in realtà la tradizione è anche nel loro cuore, come in quello di tutti gli italiani.

    Cosa ne pensate di questa riscoperta da parte di molti giovani musicisti delle varie culture popolari e dell'uso del dialetto?
Noi le difendiamo con i denti poiché e da settant'anni che cerchiamo di portare avanti un discorso di riscoperta delle tradizioni. Ed oggi più che mai, con questo persistente processo di globalizzazione, è importante ancorarsi alle proprie tradizioni, per identificarsi.

    In realtà, però contemporaneamente alla riscoperta della propria tradizione, molti di questi gruppi giovani sono andati a ripescare materiale nelle tradizioni di tutto il mondo, e hanno inoltre introdotto innovazioni tecnologiche nel loro suono.
Esatto! Ed io questo l'ho recepito quando ho telefonato a Tito Puente per lavorarci assieme. Lui si è dimostrato subito molto entusiasta dell'idea di unire il folklore italiano al folklore cubano. C'è oggi una gran voglia di fare, di aprirsi agli altri, di comunicare pur mantenendo la propria identità. Le musiche etniche hanno un linguaggio comune che le fa capire ovunque.

    Per concludere: perché un giovane oggi dovrebbe interessarsi al liscio o, come dice lei, alla musica solare?
Lo spiego subito. Fino a poco tempo fa i giovani si interessavano a tutto ciò che veniva da lontano, dall'Inghilterra e dall'America in particolare, e sembrava che tutto ciò che era prodotto nazionale facesse quasi schifo. I giovani compravano i dischi di musica country, che è il folk americano, mentre disprezzavano il liscio, che è il nostro folk. Oggi i giovani sono cambiati molto: mentre allora si lasciava infatuare dalle mode venute da lontano, oggi sanno che è giusto apprezzare tutte le musiche ma che è anche giusto amare la propria musica, la musica che fa parte della propria vita e di quella dei propri genitori e della propria storia.

Intervista di Enrico Mason