Folkest: Festival Internazionale di musica etnica e nuove tendenze
    NFieste di Chenti, da un nucleo di giovani operatori culturali, giornalisti e musicisti, alcuni dei quali ininterrottamente in sella da allora: tutti accomunati dalla stessa passione per il folk e con ben chiara in testa l'idea di una manifestazione in grado di rivoluzionare i vecchi metodi organizzativi italiani. Una chiarezza d'intenti che ha fatto superare tutte le secche degli anni successivi che determinarono la morte dell'iniziativa gemella di Bra ( il celebre Cantè i euv).
Il 1979 è un momento straordinariamente importante per il cosiddetto revival etnico. Un largo movimento di opinione riporta in primo piano le valenze culturali delle minoranze etniche soprattutto, ma non solo, in Europa.
Il successo internazionale, anche discografico, della musica celtica segna un interesse rinnovato e diffuso per il folk che comincia a livello musicale a essere contaminato dalla musica di mercato divenendo esso stesso apprezzato fenomeno del mercato discografico. La Fieste di Chenti si propone alla fine degli anni settanta come un importante punto di riferimento e confronto per espressioni musicali italiane e straniere.
Il successo è immediato: migliaia le presenze nei tradizionali tre giorni di festival, con un pubblico assai eterogeneo proveniente soprattutto da fuori regione. In seguito, anche il resto del territorio friulano pretende la presenza della manifestazione: nasce così il progetto di un festival itinerante che si dimostrerà col tempo un'idea vincente, permettendo alla manifestazione stessa di proporsi in una forma completamente nuova, acquisendo ovunque consensi crescenti.
Nel 1980 viene registrato un long play dal vivo, che riscuote subito notevole successo tanto che risulta da anni esaurito. L'interesse della stampa specializzata, e non solo, crea intorno alla manifestazione una notevole cassa di risonanza: ormai la si riconosce come il più importante festival italiano. Si sperimentano nuove formule (stages, seminari, proiezioni cinematografiche, nuovi itinerari) e nuovi nomi, Chenti (nell'80) Suoni e Tradizioni (nell'83), per poi giungere definitivamente nel 1984 a Folkest. Nel 1989, alla ricerca di nuovi spunti e stimoli organizzativi, le serate finali vengono trasferite a Spilimbergo.
Oltre cinquecento gruppi musicali si sono esibiti a Folkest, più di un centinaio di località friulane, slovene, carinziane e istriane sono state toccate dagli spettacoli itineranti. Dalle iniziale cinquemila persone iniziali il festival è cresciuto fino a superare le quarantamila presenze annuali.
La sua risonanza è internazionale: ogni anno oltre agli invitati della stampa nazionale e locale sono presenti anche numerosi giornalisti stranieri. Nel 1988 Rai2 ha trasmesso uno speciale registrato con alcuni dei più importanti musicisti presenti al festival. Nel 1990 la Televisione Svizzera ha dedicato al festival friulano un programma speciale della durata di un'ora, realizzato da una sua troupe che ha seguito tutte le serate della manifestazione. Dal '92 TvKoper-Capodistria segue ufficialmente l'intera manifestazione.
Nato alla fine degli anni settanta come ideale punto d'incontro tra le avanguardie che in tutta l'Europa occidentale si stavano affermando nell'ambito delle culture minoritarie, a partire dai primi anni ottanta è stato il primo grande festival europeo ad aprirsi significativamente alle miglior produzioni dell'Est europeo, anticipando di alcuni anni le mode culturali che hanno largamente influenzato l'intero Vecchio Continente fino alla caduta del muro di Berlino.
Dall'India all'America del Sud, dalla Bretagna all'Ungheria, dalla Scozia al Friuli, da Israele alla Slovacchia, dalla Spagna agli Stati Uniti, dal mondo arabo a quello celtico, dall'Istria all'Inghilterra: le scelte artistiche senza compromessi hanno qualificato nel corso degli anni Folkest. molti dei più apprezzati gruppi del momento hanno avuto da queste parti la prima consacrazione all'interno di un importante festival europeo.
Scoprire nuovi talenti, affiancandoli a consacrati mostri sacri della scena è da sempre uno degli obiettivi degli organizzatori. A lungo andare si è verificata una benevola ricaduta anche in Friuli, che può oggi vantare una serie di giovani artisti di ottimo livello, maturi per più impegnative esperienze.
Folkest è un festival dedicato alle culture del mondo, alle musiche delle diverse etnie che si incontrano alla ricerca di una futura pacifica convivenza. Postosi artisticamente come espressione delle ultime interessanti tendenze questo festival offre agli spettatori musiche senza confini nè definizioni, in un affascinante mescolarsi di esperienze, così che è possibile vedere esibirsi l'uno accanto all'altro (o improvvisare una session) un danzatore sacro indiano e i britannici della Fairport Convention, un suonatore resiano e Miriam Makeba, suonatori australiani e Donovan, la musica araba e Fossati, Alice e il reggae, il folk irlandese e quello ungherese, Bob Dylan e Loreena McKennitt, Joan Baez e i gruppi di casa nostra... Le scelte artistiche senza compromessi hanno da anni qualificato Folkest in tutta Europa, confermandolo palcoscenico ideale per rivelare nuovi talenti all'occhio del pubblico europeo.
Per ulteriori informazioni:
Folkest, Corso Roma, 106 - 33097 Spilimpergo (Pn)
Tel. / Fax 0427-51230 - e-mail: info@folkest.com
Web: www.folkest.com
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