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Progressive made in Italy

    Fino a pochi anni fa, in Europa, le produzioni nostrane, ad eccezione di sporadici casi, venivano considerate delle opere estremamente semplici, carenti nella costruzione sonora e nella ricerca di nuovi stili. Ora con grande stupore il prodotto made in Italy è riuscito addirittura a varcare i confini di tutto il mondo, lasciando traccia nell'anima della gente.
    Senza dubbio il trionfo è da annoverare a tutta una serie di producer quali Roberto Concina (Robert Miles), che con le calde note dei suoi dischi ha saputo riscaldare lo spirito di altri popoli, portando oltralpe il nostro gusto musicale.
    Importante a questo punto definire il termine progressive, sicuramente troppo generalizzato, con il quale in Italia, a causa della mancanza di conoscenze approfondite e specifiche, siamo portati erroneamente a definire quasi la totalità della musica cosidetta di tendenza.
    La progressive italiana è diventata un genere contenitore, in altre parti del mondo invece potremmo definirla con altri sub-nomi quali Trance, Goa ecc.
    Tutto ciò è imputabile al fatto che, in Italia, il processo diffusionale della musica è molto ritardato. Dovrebbe esserci un filone di ricerca e sperimentazione che riesca ad aprire le frontiere della musica, un po' come sta accadendo a Londra in questo periodo.
    In un prossimo futuro vi sarà la necessità di figure professionali molto competenti e specializzate, in quanto il mettere di seguito due dischi è molto semplice, saper invece lavorare nel genere minimale, composto da pochi suoni non lo è affatto.
    La chiave che porterà a dare una svolta arriverà da coloro che, in possesso di un bagaglio musicale, saranno in grado di saper costruire una storia musicale, riuscendo a creare in questo modo dei nuovi stimoli, suscitando quindi un grande interesse da parte di coloro che potranno darne la giusta interpretazione e capire l'esatto significato.
    Il feeling per poter fare musica, lavorarla e proporla, sia essa progressive o altro, rimarrà dunque di quelle persone che riusciranno a farlo con creatività e qualità tecniche di un certo livello.
    La distinzione finale non si basa sui generi musicali, ma su chi è intento alla produzione musicale e chi invece si occupa soltanto di proporla.