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Quando la moda diventa contaminazione artistica

    Libertà, leggerezza, movimento ed equilibrio sono le esigenze su cui prendono spunto gli abiti impalpabili e visionari del giapponese Issey Miyake, impegnato nella ricerca di un incontro, di una fusione che dia vita a un'armonia estetica e psicologica tra il corpo e il tessuto che lo veste.
Questa ricerca di armonia è il punto cardine del lavoro di stilista di Issey Miyake, definito da molti il "fabbricante di vestiti", fatti da tessuti che sommano l'aspetto di una stoffa antica alle prestazioni tecnologiche di materiali di avanguardia e dove forma e funzione si confondono l'uno con l'altro creando incredibili collezioni.
L'inconfondibile lavoro di Issey Miyake composto da esclusivi tessuti plissettati che danno vita a vestiti che sembrano un paziente lavoro di origami è stato esaltato anche grazie a una mostra che rimarrà aperta fino al 17 gennaio 1999 alla Fondation Cartier puor l'Art Contemporain di Parigi.
L'evento si propone come sintesi dell'opera di Issey Miyake durante gli ultimi dieci anni e mette in luce lo stretto rapporto di collaborazione che da sempre unisce la sua creatività a quella di artisti di altre discipline, come pittura, design, architettura e fotografia. Un interscambio che in Occidente è cominciato da qualche anno, ma che in Oriente, dove non cè distinzione tra "arte" e "arte applicata", fa parte della tradizione.