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Non solo da ascoltare ma anche da guardare

    Ormai è provato: in questi ultimi anni di fine millennio la musica da sola non basta più a sedurre le platee. I giovani vogliono stelle da ascoltare ma anche da guardare, e si lasciano conquistare dalle canzoni soprattutto se chi le canta soddisfa precisi requisiti estetici. Chiedono insomma di godere con gli occhi oltre che con le orecchie, e sono sempre meno disponibili a separare i due piani. Lo confermano proprio le nuove stelle del firmamento sonoro che, mai come in questi tempi, sono riuscite a coniugare bravura e bellezza: un cocktail fino a qualche anno fa impensabile da raggiungere, quando lo sciovismo rockettaro sembrava dare credibilità solo ad artiste bruttine e poco femminili.
    Oggi, invece, le nuove donne in ascesa nelle hit parade sono belle e intelligenti, sexy e sicure, scrivono canzoni e dichiarano apertamente la loro intenzione di attaccare il potere maschile, per appropriarsi di quegli spazi e di quei consensi che troppo a lungo sono stati loro negati.
    Prima fra tutte Shania Twain, regina delle top-ten americane, che, dopo 11 milioni di copie vendute con il primo album "The woman in me", si prepara a stracciare ogni primato con il nuovo "Come on over".
    Bella e brava è anche Fiona Apple,che ha addirittura conquistato la copertina del prestigioso e selettivo Rolling Stone.
    Poi troviamo l'inglese Louise, acclamata miglior solista donna del Regno Unito; la conturbante Billie Myers, scoperta in discoteca da un produttore discografico; Shirley Manson, ragazza scozzese esplosa lo scorso anno come front woman edi Garbage; Emma Shapplin, francesina cantante di successo con pezzi in latino e in italiano medioevale e infine Natalie Imbruglia, che prima di raggiungere i vertici delle classifiche con la canzone Trn, tratta dall'album Left of the middle, aveva conquistato il pubblico come diva della pubblicità e della sit-com Neighbours.
    Affascinanti e brave, le nuove stelle della musica al femminile stanno dunque facendo breccia. Tanto che per una volta perfino i critici sono concordi: alla forma - bella e seducente - corrisponde finalmente anche la sostanza.