Writing: dalla strada alla storia
    Lo sapevate che Roma possiede l'unica metropolitana al mondo interamente dipinta da graffiti. E il merito va ai tanti ragazzi senza nome che si aggirano di notte, armati di pennarelli e bombolette spray, che assaltano anche i depositi più protetti fuggendo in maniera repentina appena arriva qualcuno.
Le loro sigle sono MT2, ECT, TRV, ZTK, Gor, Jon, One, Gast e abbinate allo stile, sono gli elementi fondamentali dai writing. Un writer le sceglie per due motivi: il significato che ne definisce l'identità e la personalità, e le lettere che lo compongono, per la possibilità di combinarle tra loro.
Il desiderio principale del writer è di ricreare uno stile inconfondibile, diverso dagli altri. Su ogni parete disegnata lascia una parte di sé.
La cultura dei writer proviene da New York, dove nei primi anni '70 circolavano orde di giovani con spray e pennarelli indelebili e quando la polizia era tutt'altro che tenera. Intanto il mondo dell'arte e l'ambiente degli artisti come Andy Warhol iniziarono ad accorgersi di questi artisti di strada e a fargli una corte serrata.
Se ciò ha da una parte sradicato uno dei concetti base del writing, dall'altra ha contribuito a farlo conoscere come forma d'arte.
Dopo quasi trent'anni i dipinti dei writers continuano ad appartenere alla strada e rimangono parte preponderante di una cultura, l'Hip-Hop, che si è dimostrata capace di inventare qualcosa di nuovo dopo le grandi rivoluzioni degli anni '60.
Per capire meglio la terminologia dei writer vi proponiamo un glossario graffitista essenziale:
B. Boys: danzatori di Break
Bite: rubare il movimento e lo stile di qualcun altro
Black Book: libro dove il writer raccoglie gli schizzi, i bozzetti, le foto dei suoi pieces
Bombing: mettere il proprio nome su una proprietà pubblica
Burner: il graffito più colorato di una composizione grafica astratta
Chilling out: tirarsi indietro, starsene buoni
Crew: il gruppo, il collettivo, la band di writers che solitamente lavora sotto una stessa sigla
Deaf: il massimo
Destroy: bombardare, distruggere un muro o un vagone, graffitarlo
Dog: cancellare
Down by the law: fare parte del gruppo "giusto"
Fresh: bello
Getting' up: rendere visibile il proprio nome
Goin' over: sovrapporre un piece a quello di qualche altro, se non c'è un'autorizzazione è da considerarsi un'offesa premeditata di una certa gravità
Hall of fame: spazio legale o comunque tranquillo, dove i writers possono esprimersi al meglio
Hip Hop: tutto ciò che i kids considerano appartenere alla loro cultura, la danza break, la musica rap etc.
Kind: il massimo dei titoli per il graffitista dal miglior aspetto o dal miglior stile
Master: graffitista esperto e di talento
Outline: linea continua che traccia il contorno delle lettere. Momento delicato e particolarmente difficile nella realizzazione del lavoro
Out to bomb: spedizione notturna per eseguire un piece
Piece: il più grande e colorato dei graffiti
Sucker: offesa generica, ma pesante, tipica dell'ambiente dei writers
TAG: sigla, firma, simbolo grafico di riconoscimento che contraddistingue ciascun writer
Throw down: gara di graffiti, di breaking o di rapping
Throw up: una firma grande e veloce
Toy: graffitista sprovveduto e inesperto. L'opposto di Master
Wild style: segni di lettere astratte con frecce e invenzioni decorative
Writer: termine internazionale, sta per graffitista
Writerd Bench: luogo di incontro dei graffitisti; a New York di solito in una stazione della metropolitana del Bronx; a Monaco è la centralissima stazione di Marien Platz.
Inoltre, alcuni siti particolarmente interessanti:
Graffiti.org
Art Crimes
Common Boundaries
Graphic !
Murales
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