25/11/2014 - Bernardi-Cicconetti-Ostini TRIO in concerto all’Elegance Cafè (RM) | Special guest Massimo Guerra Roma – 25 novembre – Via Vittorio Veneto, 83/85 – info: 06 42016745
Un nuovo appuntamento con il Bernardi-Cicconetti-Ostini e il loro progetto “Celluloide” dedicato al miglior repertorio della musica per film: il trio jazzistico sarà in concerto martedì 25 novembre a Roma, presso l’Elegance Cafè (ore 22:00, ingresso libero), con special guest il trombettista Massimo Guerra. Alcune fra le più belle musiche da film, insieme ad immortali standard compongono il repertorio del Celluloide Trio. «Abbiamo iniziato a reinterpretare brani per musiche da film, allo stesso modo di come si può interpretare uno standard, in maniera più o meno classica. Ad un certo punto, ci siamo accorti di averne riarrangiati diversi e che le esecuzioni degli stessi, erano di gran lunga superiore al resto del repertorio, cosi ci siamo detti, perché non proviamo a farne un CD? Cosi nasce "Celluloide", con brani di Ennio Morricone, Nino Rota, Stelvio Cipriani, ma anche di Francis Lay, compositore di "Un uomo ed una donna" e Bob Harris, con il suo "Lolita theme”».
LINEUP Paolo Bernardi: piano Stefano Cicconetti: batteria Flavia Ostini: contrabbasso Massimo Guerra: tromba
Note ...per un film... In un bellissimo film di Bernard Tavernier, ‘Round Midnight, a un certo punto il protagonista (nientemeno che il grande Dexter Gordon che interpreta egregiamente un sassofonista jazz) dice: “non posso suonare questo pezzo, non ne ricordo le parole”. Si trattava peraltro di un celebre standard americano: Autumn in New York. Questa battuta ci dà la cifra del modo più corretto di avvicinarsi ad una song e interpretarla nel modo migliore, se pensiamo che a dirla è proprio uno dei colossi della musica afroamericana. Per i jazzisti non anglofoni magari ciò non sembrerebbe così importante e immediato e invece è il vero segreto per “sentire” nel modo più profondo quella che apparentemente è solo (solo!?) una song, appunto. In questo nuovo progetto, proposto e studiato insieme con Francesco Digilio, abbiamo voluto registrare degli standard un po’ anomali, dato che appartengono quasi tutti al rutilante universo delle colonne sonore. E, proprio rifacendoci alla famosa frase di Gordon, abbiamo trovato perfettamente pertinente “suonare” quei film nel senso più puro del termine! Le immagini delle pellicole, di cui abbiamo scelto le musiche, ci hanno accompagnato per tutta la durata di questa piacevole – anche se densa- session di registrazione. E così non abbiamo potuto fare a meno di sentire la commozione del drammatico finale di The mission sulle note di padre Gabriel; non potevamo evitare di rendere al massimo lo struggente tema di C’era una volta in America, magari pensando proprio al momento in cui il giovane Patsy, uno dei protagonisti e futuro gangster, non resiste alla tentazione di mangiarsi una meravigliosa pasta alla crema (con tanto di ciliegina!) abbandonandosi per l’ultima volta, forse, ad un sano desiderio infantile, prima di entrare violentemente nella vita adulta. Chi ha visto Lolita di Kubrik non è potuto rimanere distaccato dalla provocante e peccaminosa malia della protagonista e il suo tema musicale, in qualche modo, la traduce in note. E così siamo poi passati dalle vellutate, ma pungenti satire felliniane de La dolce vita ai più paludati e, per certi versi, simili Anonimo Veneziano e Un uomo, una donna, meritevoli comunque di aver goduto dei benefici di ottime musiche. Non poteva mancare l’omaggio al grande musical americano e Cheek to cheek ammicca chiaramente a quel luminescente arabesco che è Broadway, ricordandoci proprio Fred Astaire e la sua compagna di una vita Ginger Rogers in Top Hat. Tre composizioni originali completano il quadro, come sorta di colonne sonore senza film, ma con tante immagini dentro di noi che ce le hanno ispirate e che, ci auguriamo, possano risultare gradite all’ascolto, così come noi le abbiamo intese e interpretate. Un ringraziamento particolare a Massimo Guerra, che ci ha donato la sua “voce strumentale” per rendere ancor più penetranti alcune delle musiche qui p
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