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Vittorio "Tolo" Marton, classe 1951, ha recentemente vinto uno dei più prestigiosi concorsi per chitarristi al mondo, il "Jimi Hendrix International Guitar Contest", tenutosi a Seattle. Fondendo blues, rock, jazz e pura invenzione, il chitarrista trevigiano ha sbaragliato tutti gli avversari. In un'intervista esclusiva abbiamo raccolto alcune sue idee e impressioni.
    Sarai forse stanco di parlarne, ma stupisce ancora che un italiano possa avere vinto il "Jimi Hendrix International Guitar Contest". Cos'ha Tolo Marton più degli altri 13.000 chitarristi che hanno partecipato al concorso?
    Una vittoria sudata la tua, venuta dopo anni di duro lavoro. In un mondo che impone di arrivare al successo da giovanissimi, tu cosa ti sentiresti di dire a chi, malgrado lo studio e l'impegno, giunto alla soglia dei trenta o quarant'anni non sia ancora riuscito ad emergere?
    Quanto pesano rispettivamente nel suo stile musicale la perfezione tecnica, la ricerca del suono e il feeling?
    A tuo avviso, perché Tolo Marton è dovuto "emigrare" in America per ottenere i meritati riconoscimenti?
    Osservando il panorama musicale Underground odierno della tua regione, che cosa vedi di differente rispetto a quando muovevi i tuoi primi passi con il gruppo dei Bardhali nel lontano 1968?
    Per concludere. Perché un giovane musicista oggi dovrebbe mettersi a suonare blues?
Intervista di Enrico Mason
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