Il prodotto che non c'è
    C'è la pubblicità ma non c'è il prodotto. In Inghilterra è la tendenza del momento. Lo sta facendo su Internet l'ex Eurythmics Dave Stewart, ma suprattutto un gruppo di creativi, grandi fotografi di moda, artisti quotati ed ex Top Model come Verusca.
Le campagne più eclatanti reclamizzano un bracciale per captare l'immagine dei satelliti, un profumo antivirus e un filtro ad aria liquida. Di questi prodotti, che gli Inglesi cercano senza successo nei negozi, esiste solo l'immagine.
Emblematico il caso di Angeline, che ha tappezzato Los Angeles con una sua gigantografia. Non era nessuno, è diventata una diva.
In Italia, invece, la campagna più clamorosa è stata quella delle calze autoepilanti "Nanà, molto ambite ma inesistenti, promossa da Affitalia nel Settembre del 1994, per dimostrare che con il solo mezzo di affissione si poteva dare grande notorietà anche a una marca in realtà inesistente.
Alcuni pubblicitati affermano che la pubblicità stessa possa ironizzarsi su se stessa facendosi pubblicità a se stessa, come, ad esempio, lo strano fenomeno del "Cacao Meravigliao" e di tutta la trasmissione di Renzo Arbore "Indietro Tutta".
Anche nei film troviamo esempi di pubblicità inesistente. Capostipite di tutti il film di Woody Allen "Il Dittatore dello Stato Libero di Bananas", dove addirittura il padreterno è il testimonial principale, fino ad arrivare all'attualità estremizzata al massimi di "Truman Show".
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