E’ tra i protagonisti della scena musicale italiana. In pochi anni è riuscito a crearsi immagine e credibilità. Professionalità, ricerca, capacità di evolversi , ma anche fascino e bellezza… perché Francesco Rossi, 30 anni, prima di salire in consolle come affermato Dj ha lavorato anche per importanti case di moda. Rossi comincia la sua carriera musicale in Toscana, dov’è nato e cresciuto. Inizia alla consolle de Le Mirage di Arezzo e da qui arriva la decisione di trasformare questa passione in un impegno professionale. La sua carriera ha una sterzata con il trasferimento a Milano, dove, oltre a lavorare come modello, ottiene i primi “agganci” con le radio. Da qui inizia la sua evoluzione. Rossi ha lavorato con Lavilla e il Papeete di Milano Marittima … ma lui promette “Questo è solo l’inizio”. Intanto i suoi pezzi, tra cui “Canto de Orfeo”, “Love is the music” e l’ironica “Rum e cocaina” hanno già ottenuto un notevole successo in Italia e all’estero. L’abbiamo intervistato mentre faceva shopping con la sua fidanzata. Gentile, disponibile e divertente Rossi ci ha raccontato la parte più nascosta di sé.
Qual è il termine più adatto per definire le sue performers alla consolle?
I miei sono dei veri e propri Dj set Live, in cui cerco di comunicare con il pubblico non solo con la musica, ma anche con i movimenti, i gesti, con la mia energia e la mia passione.
Ha iniziato a fare il Dj 13 anni fa. Cosa ha segnato più di tutto la sua carriera?
Il fatto di fare dischi ed essere contemporaneamente DeeJay e produttore.
Se non avesse fatto il Dj…?
Bella domanda… Sinceramente… non lo so… la musica è stata la mia prima passione, fin da quando ero piccolo. Ho avuto la fortuna di intraprendere una carriera che amo.
Molti giovani sono affascinati dal suo lavoro. I Dj sono ammirati, seguiti e ricercati come simboli di una generazione. Perché?
I ragazzi hanno come referenti dei comunicatori. Noi, con il nostro lavoro, esprimiamo una maniera d’essere e di vivere. Però vorrei dare un consiglio a tutti i giovani che vogliono intraprendere questa professione: è un lavoro come tutti gli altri, si fa fatica ad emergere e si deve stare al passo con i tempi per essere sempre aggiornati, per proporre musica e soluzioni innovative. La ricerca è fondamentale.
L’obiettivo che non ha ancora raggiunto.
Vendere qualche milione di copie del mio album.
In passato ha posato come modello. Dato il suo fascino, obiettivamente pensa di avere un pubblico più femminile o maschile?
Più femminile, ma mi fa piacere che anche gli uomini apprezzino le mie serate. Se un ragazzo mi fa i complimenti… beh è perché lo pensa veramente. Il parere degli uomini in questo caso è più obiettivo, meno inquinato da altri fattori esterni quali la bellezza…
Vogliamo tranquillizzare o infrangere i cuori delle sue fans … E’ fidanzato?
Si.
Un suo vizio.
Il divertimento in generale. Amo divertirmi, mangiare bene, uscire a cena, andare al cinema. Insomma, curo la mia immagine e me stesso.
Se pensa a tredici anni fa…
Non mi sarei mai aspettato di evolvermi fino ad arrivare a dove sono oggi.
Cosa si propone per il futuro?
Voglio crescere, c’è ancora molto da imparare. La figura del Dj produttore richiedere grande professionalità.
Cos’è l’invidia?
L’invidia danneggia chi prova questo sentimento.
Esiste l’invidia nel suo settore?
Come in ogni altra professione. Certo, più il personaggio è in vista e più è sottoposto alle critiche, negative o positive, della gente e dei colleghi.
Sinceramente: lei si sente oggetto d’invidia?
Sinceramente sì, ma non mi dà assolutamente fastidio, se suscito invidia significa che finora ho fatto qualcosa di buono.
In percentuale, a chi va il merito del suo successo?
L’80 per cento è dovuto soltanto alle mie capacità, il resto a tanti altri fattori.
C’è una persona in particolare alla quale vorrebbe dire “grazie”?
A Laura Falcinelli, abbiamo collaborato assieme alla stesura dei testi di tutti i pezzi.
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